I viaggi classici

Il viaggio di Colombo verso le Americhe

Cristoforo Colombo

Chi era Colombo

Cristoforo Colombo nacque a Genova nel 1451 da una famiglia di piccoli commercianti. Si dedicò presto al commercio e alla navigazione, viaggiando in vari luoghi del Mediterraneo e dell’Atlantico.

Colombo aveva l’idea di raggiungere le Indie orientali, le ricche terre dell’Asia, passando da ovest, attraverso l’oceano Atlantico. Per realizzare il suo progetto, chiese il sostegno dei re di Spagna, Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, che gli concessero tre navi: la Niña, la Pinta e la Santa Maria.

Colombo fece altri tre viaggi verso il Nuovo Mondo, esplorando altre isole dei Caraibi e la costa nord del Sud America. Credeva sempre di aver raggiunto le coste dell’Asia, senza sapere di aver aperto la via alla colonizzazione europea delle Americhe.

Colombo morì a Valladolid nel 1506, senza aver ottenuto i riconoscimenti e i privilegi che sperava dai sovrani spagnoli. Fu solo dopo la sua morte che si comprese l’importanza della sua scoperta e che il Nuovo Mondo fu chiamato America in onore del navigatore Amerigo Vespucci.

Mappa del viaggio di Colombo

Le tappe del viaggio di Colombo sono le seguenti:

- Il 3 agosto 1492, Colombo partì da Palos de la Frontera con tre navi: la Niña, la Pinta e la Santa Maria.

- Il 6 agosto, fece una sosta alle isole Canarie per rifornirsi e riparare la Pinta.

- Il 6 settembre, riprese il largo verso ovest, attraversando l’oceano Atlantico.

- Il 12 ottobre, avvistò un’isola delle Bahamas che chiamò San Salvador (oggi Watling). Fu il primo contatto con il Nuovo Mondo e con i nativi Taino.

- Il 27 ottobre, raggiunse Cuba, che pensò fosse Cipango (il Giappone). Esplorò la costa nord dell’isola e incontrò altri indigeni.

- Il 5 dicembre, arrivò ad Hispaniola (oggi Haiti e Repubblica Dominicana), dove fondò il primo insediamento spagnolo nel Nuovo Mondo, chiamato La Navidad. Scambiò oggetti con gli indigeni e cercò oro.

- Il 4 gennaio 1493, iniziò il viaggio di ritorno, ma fu ostacolato da tempeste e danni alle navi. La Santa Maria si incagliò ad Hispaniola e fu abbandonata. Colombo continuò con la Niña e la Pinta.

- Il 12 febbraio, raggiunse le Azzorre, dove ebbe uno scontro con le autorità portoghesi. La Pinta si separò dalla Niña.

- Il 4 marzo, arrivò a Lisbona, dove fu ricevuto dal re Giovanni II del Portogallo. La Pinta lo raggiunse poco dopo.

- Il 15 marzo, tornò a Palos de la Frontera, accolto trionfalmente dalla corte spagnola. Aveva dimostrato la possibilità di raggiungere le Indie orientali passando da ovest, anche se in realtà aveva scoperto un continente sconosciuto agli europei: l’America.

Le navi di Colombo

Si chiamavano la Niña, la Pinta e la Santa Maria

La Niña e la Pinta erano delle caravelle, ovvero delle navi veloci, agili e con un equipaggio ridotto, adatte per l’esplorazione. La Niña era comandata da Vicente Yáñez Pinzón e aveva 24 persone a bordo. La Pinta era comandata da Martín Alonso Pinzón e aveva 27 persone a bordo. Fu dalla Pinta che Rodrigo de Triana avvistò per primo la terra americana.

La Santa Maria era una nau, ovvero una nave più grande, robusta e capiente, ma anche più lenta e difficile da manovrare. Era la nave ammiraglia di Colombo, che ne era il capitano. A bordo c’erano 39 persone. La Santa Maria si incagliò ad Hispaniola il giorno di Natale del 1492 e fu abbandonata. Colombo continuò il viaggio con le altre due navi.

Le navi di Colombo furono scelte con cura per bilanciare le diverse caratteristiche di velocità, resistenza e manovrabilità. Furono le protagoniste della scoperta dell’America, ma non ne rimangono resti né repliche fedeli.

Palos de la Frontera

Palos de la Frontera è famosa per essere il luogo da cui partì il 3 agosto 1492 la spedizione di Cristoforo Colombo verso il Nuovo Mondo, finanziata dai re di Spagna, Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona. Colombo salpò dal porto fluviale di Palos con tre navi: la Niña, la Pinta e la Santa Maria, al comando dei fratelli Pinzón. Dopo un lungo viaggio, il 12 ottobre avvistò un’isola delle Bahamas che chiamò San Salvador.

Palos de la Frontera conserva ancora oggi la memoria della scoperta dell’America. Tra le attrazioni principali ci sono:

- Il monastero della Rabida, dove Colombo alloggiò, studiò le carte nautiche e ottenne l’appoggio del frate Juan Pérez per il suo progetto. Nel monastero si trova anche un museo dedicato alla scoperta dell’America e una statua di Colombo che regge un uovo, in ricordo del famoso aneddoto

- Il molo delle caravelle, dove si possono ammirare le repliche a grandezza naturale delle tre navi di Colombo. La visita permette di capire le difficoltà e i pericoli che affrontarono i marinai nel loro viaggio. Il molo ospita anche una mostra e una presentazione audiovisiva sulla spedizione di Colombo

- La fontana dei pini, da cui Colombo e i suoi uomini presero l’acqua prima di salpare. La fontana è decorata con bassorilievi che raffigurano scene della scoperta dell’America

- La chiesa di San Giorgio Martire, dove Colombo e i suoi uomini ricevettero l’ultima comunione prima di partire. La chiesa è in stile gotico-mudejar e conserva al suo interno una statua lignea del Cristo della Buona Morte, molto venerata dai marinai

Isole Canarie

Le isole Canarie hanno avuto un ruolo importante nel viaggio di Cristoforo Colombo verso il Nuovo Mondo nel 1492. Colombo salpò da Palos de la Frontera il 3 agosto con tre caravelle: la Niña, la Pinta e la Santa Maria. Il 9 agosto arrivò alle Canarie, dove si fermò per rifornirsi di acqua, cibo e legna. Approfittò anche per riparare la Pinta, che aveva una falla, e per reclutare alcuni marinai esperti delle correnti e dei venti atlantici.

Colombo soggiornò a Gran Canaria per circa due settimane e poi si spostò a La Gomera, dove rimase fino al 6 settembre. A La Gomera ebbe contatti con il governatore dell’isola, Beatriz de Bobadilla, che lo aiutò a completare i preparativi per il viaggio. Si dice anche che Colombo avesse una relazione amorosa con Beatriz e che avesse lasciato un figlio illegittimo sull’isola.

Il 6 settembre Colombo salpò da La Gomera verso l’occidente, seguendo le correnti degli alisei che gli aveva indicato il pilota canario Pedro Alonso Niño. Dopo 36 giorni di navigazione, il 12 ottobre avvistò un’isola delle Bahamas che chiamò San Salvador. Era la prima volta che un europeo raggiungeva le Americhe.

Vista delle isole caraibiche

San Salvador

San Salvador è famosa per essere una delle possibili isole dove Cristoforo Colombo sbarcò per la prima volta nel Nuovo Mondo il 12 ottobre 1492, durante il suo primo viaggio transoceanico. Colombo chiamò l’isola che avvistò “San Salvador” in onore di Gesù Cristo Salvatore, ma non si sa con certezza se si trattasse dell’attuale San Salvador o di un’altra isola vicina, come Samana Cay o Plana Cays.

Mitico popolo di giganti antropofagi situato da alcuni mitografi in Sicilia, da altri nell'estremo occidente. Essi abitavano una città chiamata Telepilo fondata da un certo Lamo, figlio di Poseidone.

Colombo descrisse l’isola come “molto grande e molto piatta, con lagune al centro, molto verde e fertile, con molta acqua dolce e una grande laguna al centro, senza montagne”. Disse anche che l’isola era abitata da indigeni pacifici e amichevoli, chiamati Lucayos, che appartenevano al gruppo dei Taino. Colombo scambiò con loro alcuni oggetti e li invitò a convertirsi al cristianesimo.

Isola di Haiti

Haiti ha avuto un ruolo importante nella storia della scoperta e della colonizzazione dell’America. Cristoforo Colombo sbarcò sull’isola il 5 dicembre 1492, durante il suo primo viaggio transoceanico, e la chiamò La Española (Hispaniola in latino). Colombo stabilì il primo insediamento europeo nel Nuovo Mondo, chiamato La Navidad, sulla costa nord dell’isola, ma fu distrutto dagli indigeni Taino. Colombo tornò sull’isola nel suo secondo viaggio nel 1493 e fondò la città di La Isabela, che fu la prima capitale spagnola nelle Americhe.

San Salvador, Cuba e Haiti

Il ritorno - Isole Azzorre

Il 16 gennaio 1493 iniziò il viaggio di ritorno con le due caravelle rimaste. Il 18 febbraio raggiunse le Azzorre, dove si fermò per rifornirsi di acqua e cibo. Qui ebbe alcuni problemi con le autorità locali, che lo accusarono di essere un pirata al servizio dei nemici del Portogallo. Dopo aver risolto la questione, ripartì il 24 febbraio e arrivò in Spagna il 15 marzo.

Il ritorno in Spagna

Colombo fu accolto con grandi onori dai sovrani spagnoli, che lo ricevettero a Barcellona. Colombo mostrò loro i doni portati dalle nuove terre: alcuni indios, pappagalli, gioielli d’oro, cotone e altre merci esotiche. Raccontò loro delle sue avventure e delle meraviglie che aveva visto. Chiese loro di organizzare una seconda spedizione per consolidare la scoperta e per evangelizzare gli indios. I sovrani accettarono e gli confermarono i titoli e i privilegi che gli avevano promesso prima della partenza: ammiraglio dell’Oceano, viceré e governatore delle terre scoperte e il 10% dei profitti derivanti dal commercio con esse. Colombo divenne così un personaggio famoso e ricco, ma anche oggetto di invidia e rivalità da parte di altri navigatori e cortigiani.

Il ritorno di Colombo in Spagna fu un evento che cambiò la storia del mondo, in quanto aprì la via alla colonizzazione europea delle Americhe e al contatto tra culture diverse. Colombo fu il primo a realizzare il sogno di raggiungere le Indie per via occidentale, ma non si rese mai conto di aver scoperto un nuovo continente, che prese il nome da un altro navigatore, Amerigo Vespucci. Colombo fece altri tre viaggi verso il Nuovo Mondo, ma non ebbe mai la stessa fortuna e gloria del primo. Morì nel 1506, malato e dimenticato, ma la sua fama è rimasta nella storia come uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi.